Stranezze dal Mondo #3 - Caffè e Religione!

VOTA QUESTO POST IN WIKIO

Ed eccoci arrivati al terzo post della nostra rubrica scritta dal giovane giornalista Samuele, per regalarvi come al solito le notizie più assurde, paradossali, stravaganti e pazzasche.

Buona lettura!

Paghi ben 62 euro, per berti un caffè di “m***a”

Londra. Se vi aggirate per la città britannica e avete voglia di gustare qualcosa di tanto raro e affascinante quanto incredibile e assolutamente stravagante, potete concedervi il prestigioso lusso di degustare un caffè di “m***a”. Già, ma non nel senso che state pensando.
L’ultima novità offerta da un grande magazzino londinese, infatti, non è altro che un rarissimo tipo di caffè, ottenuto grazie ai chicchi prelevati dagli escrementi di un particolare gatto che, del caffè, si nutre.
La preziosa miscela è stata battezzata “Caffè Raro” ed è stata ottenuta mescolando il Jamaican Blue Mountain con il Kopi Luwak. L’unico dettaglio è che quest’ultimo, come detto sopra, viene preventivamente mangiato dal Musang, il nostro piccolo amico a quattro zampe di razza asiatica che sceglie per il suo sostentamento solo ed esclusivamente i chicchi migliori. La preziosa materia prima non è altro che l’escremento del felino, nel quale, appunto, giace il particolare caffè.
Tutto questo alla modica e onesta cifra di 50 sterline ( ovvero 62 euro ) a tazza.
Insomma, la rara e nobile bevanda aspetta solo di farsi largo tra le tazze dei preziosi servizi in porcellana dei salotti più “In” e di bagnare i palati più esigenti. Detta così, poco ci manca che gli inglesi alle 5, invece del tè, si scolino un buon caffè…………..di “m***a”.


Se Maometto non va alla montagna…

...la montagna va da Maometto. Mai detto fu più azzeccato per parlarvi del curioso episodio accaduto ad Avezzano (l’Aquila) qualche giorno fa. È una notizia ANSA a raccontare questo strano avvenimento, che nelle prime due righe recita: “Se i ragazzi non vanno in chiesa, è la messa che va verso di loro”. Infatti è successo proprio così. Come? Vi chiederete. Lo spieghiamo subito.
Un anziano ma convinto e speranzoso parroco, Don Duilio Testa, 78 anni, (tra le altre cose anche ex missionario in Africa), si è ritrovato a dover dire messa in una affollata salagiochi.
Incredibile ma vero. Lui stesso ha spiegato lo stupore e l’incredulità degli stessi ragazzini che si sono visti, tra flipper e videogames, su un improvvisato e precario altare, il simpatico prete recitare la funzione.
Astuta la mossa del clericale. Testimonianza di una società dove l’evoluzione e la tecnologia rischiano ogni giorno di più di allontanare i giovani dai veri valori e dalla fede. Ma, almeno in questo caso, la fede non ha mollato, non si è arresa all’indifferenza delle nuove generazioni. Si è dovuta adeguare, sacrificare, certo, ma alla fine ce l’ha fatta. Quando il prete ha iniziato la inusuale messa, tutti i ragazzini hanno abbandonato le loro postazioni e hanno sciolto il profondo legame spirituale che li manteneva incollati ai luminosi monitor della salagiochi per stare a sentire le parole dell’uomo. Nessuno escluso. Certo, magari qualcuno è stato distratto, una pallina del flipper se ne è andata così. Ma meglio lei della nostra morale, della nostra fede, dei nostri antichi e tradizionali valori cristiani.
Samuele